“Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta”.
Dante tesse la “laude” della sua amata con questo sonetto di 14 versi posto al centro de “la Vita Nova”, idealmente ponendo Beatrice al centro del suo cuore e di tutta la sua vita. Aveva solo nove anni quando si innamorò perdutamente di lei, e questo amore non lo abbandono mai, neppure quando lei andò sposa ad un altro uomo, né quando morì a soli 24 anni. Un amore definito dagli studiosi come platonico e tuttavia percepito da noi come forte e a tratti lacerante, un amore che sopravvive oltre la morte, e consacrato all’immortalità dai versi dell’opera letteraria forse più famosa al mondo: La Divina Commedia, in cui il sorriso della donna amata in Terra, si fa tramite per il raggiungimento del Sommo Bene, Dio stesso:
”Dentro a gli occhi suoi ardeva un riso,
tal ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo
de la mia gloria e del mio Paradiso”.
Bibliografia presente nella Biblioteca di Selargius:
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