» Giovanna di Svevia e Can Grande della Scala
La storia d’amore di Giovanna di Svezia e Cangrande della Scala fu un vero e proprio colpo di fulmine. Si incontrarono quando Giovanna di Svevia, figlia di Corrado d’Antiochia, nipote dell’imperatore Federico II, nonché sorella di Costanza, la moglie di Bartolomeo Della Scala, fratello di Cangrande, si stava recando in Germania, dove era attesa dal futuro sposo, un ricco feudatario tedesco, e fece sosta a Verona, proprio a casa della sorella. Fu questa tappa del viaggio a cambiare il corso della sua esistenza, infatti non appena Cangrande la vide, si innamorò subito di lei, che era molto bella ma anche molto disperata all’idea di dovere sposare un uomo molto più vecchio di lei, e così naturalmente anche lei si innamorò di Cangrande, all’epoca diciottenne e di bell’aspetto. Il loro fu un matrimonio felice e alla loro corte ospitarono artisti e letterati tra i quali anche Dante Alighieri tra il 1312 e il 1318, che lodò l’ospitalità e la generosità nel XVII canto del Paradiso e dedicò, nella Epistola XIII, a Cangrande la terza cantica della Commedia, il Paradiso. Anche Boccaccio inserì Cangrande nella settima novella della prima giornata del Decamerone, anche se non lo dipinse con i toni di Dante e anche Giotto, sempre chiamato a Verona, gli fece un ritratto che però andò perduto.
Bibliografia presente nella Biblioteca di Selargius:
Quando nacque Cangrande I della Scala: con altre notizie sulla sua giovinezza di Nicolò De Claricini Dornpacher ; Nicolò De Claricini Dornpacher download open da MLOL
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